Riconoscere le condense e sapere come evitarle è fondamentale: abbiamo già parlato di come si formano, cerchiamo di capire ora insieme come prevenirne la comparsa.
Cause che provocano condense: le pareti calde
Per evitare che si formino condense, la temperatura della parete non dovrà essere uguale o inferiore alla temperatura di rugiada, ma sempre superiore.
Siccome non vogliamo vivere a 25°C tutto l’anno, dovremo fare in modo che la temperatura della parete sia il più possibile vicina a quella dell’ambiente, evitando il più possibile che le pareti si raffreddino per scambio di calore con l’esterno.
Come? Isolandole termicamente.
Isolare le pareti dall’esterno: il sistema a cappotto
Il sistema razionale per evitare la formazione di condense consiste nell’isolare le pareti dall’esterno con il sistema a cappotto, curando la correzione di tutti i ponti termici, dalle spallette ai cassonetti a tapparella e ai sottobalconi, e isolare la terrazza o il sottotetto per le macchie a soffitto.
Questo ci consentirà di migliore il comfort abitativo: nonostante una temperatura dell’aria più bassa, sentiremo più caldo perché il nostro corpo non irraggerà calore verso le pareti fredde.
Con un corretto isolamento termico dell’abitazione, ben difficilmente si formeranno condense sulle pareti.
E quando il cappotto esterno non è possibile?
A volte non esiste la possibilità di realizzare un cappotto esterno. Le motivazioni possono essere molteplici: per via della facciata Liberty in cemento decorativo, per un rivestimento in clinker che si vuole mantenere o, anche, perché è interessato dalle condense un unico appartamento e gli altri condomini sono contrari al rifacimento dell’intera facciata.
In questi casi, possiamo con tranquillità affermare che in abitazioni civili con produzione di vapore e temperature ambiente nella norma, il problema delle condense interstiziali è trascurabile o inesistente e potremo ricorrere all’installazione di un sistema cappotto all’interno.
Per realizzarlo, si applica con collante e tasselli un cartongesso accoppiato a polistirene dello spessore di 4/5 cm al soffitto e alle pareti o porzioni di parete interessate dalla condensa, sacrificando questo piccolo spazio per liberarci dalle inestetiche e insalubri muffe.
Cause che provocano condense: l’umidità relativa bassa
Non essendo possibile diminuire la quantità di vapore prodotta, dato che non possiamo certo smettere di cucinare o di lavarci o men che meno di respirare, possiamo ottenere un abbassamento dell’umidità relativa in due modi.
Il primo è alzando la temperatura dell’aria al di sopra dei 20°C prescritti: ma si tratta di un errore!
L’innalzamento della temperatura è, per prima cosa, uno spreco energetico e, a parte l’inutile costo in più per il riscaldamento, l’ambiente che ne deriva non è né salutare né confortevole.
Molto più semplice risulta ricambiare l’aria dell’ambiente aprendo le finestre per qualche minuto. Non preoccupiamoci che questo momentaneo raffreddamento possa costituire un problema dal punto di vista del costo del combustibile: in realtà, per ripristinare le condizioni iniziali e riportare la temperatura al valore originario il costo è trascurabile.
Ricambio d’aria: lo scambiatore di calore
Esiste comunque un interessante sistema di ricambio continuo dell’aria con recupero di buona parte del calore espulso.
Si tratta di uno scambiatore di calore, posizionato all’interno della parete.
L’aria viene mandata all’esterno da una ventola e uscendo passa attraverso un materiale buon conduttore di calore, come il rame o l’alluminio, al quale cede parte del proprio calore riscaldandolo.
Invertendo il ciclo l’aria esterna in entrata viene in contatto con l’elemento scambiatore caldo e viene quindi preriscaldata prima di essere immessa nell’ambiente.
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