Il rifacimento con isolamento della copertura di edifici pubblici, storici e privati è imprescindibile per il comfort e l’accesso a diverse agevolazioni fiscali.
Il rifacimento del tetto impatta infatti sul risparmio energetico: l’isolamento termico consente di risparmiare e di adeguare l’edificio alle normative vigenti.
Un adeguato isolamento termico permette di abbassare gli oneri del riscaldamento e del raffreddamento e aumenta notevolmente il comfort degli ambienti sottostanti.
Per una panoramica su come si impermeabilizza la copertura di edifici civili, leggi anche: Rifacimento del tetto di edifici civili: come si fa?
Rifacimento della copertura: come muoversi in caso di edifici storici?
Per la buona riuscita della copertura si inizia con una fase di valutazione, che permette di verificare quali siano le zone d’intervento e quanto ci sia da agire anche sulla struttura sottostante.
Nei vecchi edifici, lo strato di isolamento è spesso sottodimensionato o pressoché inesistente. Il rifacimento, soprattutto per la copertura di edifici storici, dovrà tuttavia tenere conto dell’estetica, dei materiali e della storia del palazzo.
Per esempio, quando si ha di fronte un’orditura in legno di interesse estetico e/o valore storico, può valere la pena restaurarla, tenendo conto che questa scelta però condizionerà il tipo di lavoro da effettuare.
Copertura in eternit: cosa fare?
Se la copertura da sostituire è composta di lastre di fibrocemento, o eternit, sarà necessario iscriversi al censimento dell’indice di degrado (o algoritmo regionale), per fare una valutazione delle condizioni della copertura e intervenire in modo adeguato.
Per sapere come far effettuare una valutazione della copertura in eternit, leggi anche: Eternit: caratteristiche e sanzioni sull’uso dell’amianto
Edifici storici: una lunga esperienza sul campo
Difficile stabilire una norma d’intervento a priori, quando si parla della copertura di edifici storici.
A seconda del caso, è opportuno valutare il tipo di intervento da effettuare, in base soprattutto all’obiettivo che ci si pone.
A volte si deve cercare di bloccare il fenomeno delle infiltrazioni, senza per questo modificare l’estetica del palazzo, come nel caso della Chiesa Parrocchiale Cederna di Monza.
In altri casi, la particolare conformazione del tetto impone di rifare la copertura riutilizzando il più possibile le tegole originarie, come per il Palazzo di via Boscovich a Milano (per approfondire, leggi anche: Rifacimento del tetto di edifici storici: alcuni casi illustri).
Qualunque sia la situazione di partenza, è sempre fondamentale ricordare che l’intervento professionale è la base per una buona riuscita dell’intervento.
Il rifacimento della copertura, soprattutto in caso di edifici storici, è un’operazione dispendiosa e imponente, sia per le abitazioni che per le strutture industriali.
È sempre meglio evitare spiacevoli sorprese e costi improvvisi da sostenere!
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