Possono essere diversi i motivi che portano al rifacimento della copertura di tetti e terrazze: infiltrazioni, usura, guasti, restauro, ecc.
Qualunque sia il motivo che spinge ad effettuare un intervento così imponente e invasivo, le fasi preliminari rivestono un ruolo fondamentale: oltre alla realizzazione effettiva del lavoro, affidarsi a professionisti del settore con comprovata esperienza significa anche ottenere un sopralluogo fatto a regola d’arte, in grado di rispondere a tutti i quesiti da porsi prima di iniziare il rifacimento.
Cosa si valuta durante il sopralluogo per il rifacimento della copertura di tetti e terrazze? Vediamo insieme 8 domande utili.
1. Si può accedere al terrazzo con scale esistenti?
La valutazione dell’accesso al terrazzo consente di organizzare al meglio le fasi di lavoro, per il trasporto dei materiali e per la messa in sicurezza dell’ambiente.
2. Si deve passare da un appartamento per eseguire il lavoro?
Terrazze e tetti non hanno sempre accessi dall’esterno o da aree comuni (nel caso di condomini): quando ciò non è possibile, si deve necessariamente accedere all’area di lavoro attraverso appartamenti privati. In tal caso, si dovranno predisporre tutti i provvedimenti necessari per non essere invasivi e preservare la proprietà altrui.
3. Come si può accedere autonomamente al tetto o alla terrazza?
Per accedere autonomamente al tetto o alla terrazza, occorre valutare se serva un ponteggio un castelletto di tubi, per agevolare le maestranze e il trasporto dei materiali necessari.
4. Il Cliente desidera installare un antifurto o un’illuminazione notturna?
Oltre all’ubicazione dell’area di intervento, anche il progetto ha una sua ovvia importanza: per meglio preventivare materiali, attrezzature e manodopera è indispensabile identificare con precisione tutte le lavorazioni necessarie, compresa l’installazione di antifurti e/o illuminazioni notturne.
5. Come si possono sollevare i materiali?
Altrettanto importante è la scelta del mezzo con cui sollevare i materiali come guaine, isolanti, tegole, piastrelle, sabbia o cemento, ecc.
Quando le caratteristiche del cantiere lo consentono, può essere consigliabile chiamare l’autogru, con notevole risparmio di tempo (ma con l’aggiunta dei relativi costi di noleggio e occupazione del suolo pubblico). In caso contrario, è possibile montare un argano fisso.
6. Ci sono materiali da rimuovere?
Una volta valutate le precedenti questioni, si passa a verificare lo stato dell’esistente.
È importante tener conto dei materiali di scarto da rimuovere in caso di rifacimento della copertura. Nel caso di un tetto, si tratterà di rimuovere tegole vecchie, isolanti sottostanti (come, per esempio, la lana di roccia, che ha purtroppo un alto costo di smaltimento), vecchie guaine (che hanno solitamente un costo di smaltimento molto alto, ma fortunatamente possono essere riprese con sfiammatura e lasciate dove si trovano).
In caso di copertura in Eternit, invece, la procedura di rimozione è più impegnativa e deve rispondere a specifiche normative: per approfondire, consigliamo la lettura del nostro articolo dedicato: Eternit: caratteristiche e sanzioni sull’uso dell’amianto
7. Ci sono le giuste pendenze?
Per procedere con il rifacimento della copertura di tetti e terrazze, è necessario verificare che vi siano le pendenze adeguate per evitare ristagni d’acqua: i liquidi devono poter defluire verso i bocchettoni di scarico.
Qualora non vi siano le corrette pendenze, verrà ricostruito il piano ottimale.
8. In quale stato sono le scossaline?
Infine, ma non da ultimo, durante il sopralluogo si analizza lo stato delle scossaline che contornano le superfici impermeabilizzate (bordi, contorno dei camini, ecc.), che impediscono all’acqua di infilarsi nelle giunture.
Se le scossaline risultano essere in buono stato, si possono smontare e riutilizzare. In caso contrario, dovrà intervenire un lattoniere che modelli il metallo (rame o lamiera, per esempio) in modo da rifinire correttamente il lavoro.
Se sei interessato al rifacimento della copertura del tetto o della terrazza della tua casa, leggi anche: Rifacimento del tetto di edifici civili: come si fa?
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