Per tutelare la salute pubblica da parte dei comuni è in atto un censimento per monitorare la presenza e le condizioni in cui versano i tetti in Eternit sul territorio. Ma che cos’è l’eternit?
Impiegato per decenni nelle coperture di diversi tipi di edifici (privati e pubblici) in lastre piane o ondulate, il fibrocemento, chiamato anche Eternit o cemento amianto, è un prodotto inventato da un’azienda belga nei primi anni del 1900.
Amianto: il pericolo e cosa dice la legge
Il basso costo, la facilità di applicazione e l’eccezionale durata favorirono il larghissimo utilizzo di questo materiale fino agli anni ’60, quando fu scoperto che era altamente cancerogeno. Le fibre di amianto, se inalate, possono infatti causare il mesotelioma pleurico, che non è al momento curabile.
Per questa ragione, dal 1992 (con la legge 257) è vietato l’utilizzo dell’Eternit nelle coperture, così come in tutti gli altri usi industriali. In seguito a questa legge, si resero obbligatori la rimozione e lo smaltimento delle lastre contenenti amianto presenti sulle coperture.
In particolare, secondo il Piano Regionale Amianto Lombardia (PRAL) tutto l’amianto presente in Lombardia doveva essere smaltito entro il 16 gennaio 2016: purtroppo non fu possibile rispettare questo obiettivo, rendendo obbligatoria per i proprietari di edifici interessati l’adesione al censimento dell’indice di degrado (chiamato anche algoritmo regionale).
Censimento dell’indice di degrado: adesione e sanzioni
L’algoritmo classifica lo stato delle lastre e, in caso di dispersione nell’aria di fibre di amianto, si dispone la rimozione della copertura.
Per partecipare al censimento e quindi verificare l’eventuale pericolosità della copertura è necessario incaricare un tecnico di eseguire i controlli sul materiale. Successivamente, il tecnico compilerà un questionario da inviare all’ASL competente, dal quale poi deriverà una serie di comportamenti da tenere in base alla necessità.
A seconda del livello di pericolosità, infatti, sarà necessario sorvegliare, incapsulare o rimuovere la copertura.
La mancata attuazione di questo protocollo può arrivare a costare fino a 1500 € per gli inadempienti, senza calcolare ovviamente l’altissimo rischio per la salute delle persone coinvolte.
In caso di necessità di rimozione della copertura, si raccomanda di affidarsi sempre a professionisti che abbiamo le competenze e i permessi necessari per svolgere tale pratica (l’impresa deve essere iscritta all’albo dei gestori ambientali con autorizzazione per rimozione e trasporto di materiali contenenti amianto; il personale deve avere il Patentino Regionale Amianto ed essere in regola con le visite mediche).
Se hai un capannone industriale con copertura contenente Eternit, leggi anche: “Capannoni industriali con elemento di tenuta in cemento amianto: come fare?”
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